mercoledì 30 gennaio 2013

Alda Merini - Io non ho bisogno di denaro




Io non ho bisogno di denaro 
ho bisogno di sentimenti  
di parole  
di parole scelte sapientemente 
di fiori detti pensieri 
di rose dette presenze 
di sogni che abitino gli alberi 
di canzoni che facciano danzare le statue  
di stelle che mormorino  
all'orecchio degli amanti. 
Ho bisogno di poesia  
questa magia che brucia  
la pesantezza delle parole  
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.   






martedì 29 gennaio 2013

Giuseppe Ungaretti - Tra guerra e poesia


Giuseppe Ungaretti nasce nel 1888 ad Alessandria d'Egitto da genitori lucchesi; trascorre in Africa il periodo dell'infanzia e dell'adolescenza. Nel 1912 si trasferisce a Parigi, ove prende contatto con figure importanti della cultura indigena e con alcuni scrittori italiani (Palazzeschi, Savinio, Soffici) di casa in quelle terre.
Tornato in Italia nel ‘14, si abilita all'insegnamento del francese e di lì a poco parte per la guerra, soldato semplice di fanteria: un'esperienza, quella della trincea, destinata a riverberarsi con forza nei suoi componimenti.
Nel 1917 esce la sua prima raccolta poetica, "Il porto sepolto", con una limitatissima tiratura; segue, nel 1919, "Allegria di naufragi". Dopo aver lavorato quale corrispondente da Parigi del "Popolo d'Italia", nel 1933 pubblica "Sentimento del tempo", forse l'opera sua più conosciuta.

lunedì 28 gennaio 2013

Pablo Neruda - Se tu mi dimentichi


Voglio che tu sappia
Una cosa.
Tu sai com’è questa cosa:
se guardo
la luna di cristallo, il ramo rosso
del lento autunno alla mia finestra,
se tocco
vicino al fuoco

Pablo Neruda - Sete di te m'incalza


Sete di te m'incalza nelle notti affamate.
Tremula mano rossa che si leva fino alla tua vita.
Ebbra di sete, pazza di sete, sete di selva riarsa.
Sete di metallo ardente, sete di radici avide.
Verso dove, nelle sere in cui i tuoi occhi non vadano
in viaggio verso i miei occhi, attendendoti allora.


Sei piena di tutte le ombre che mi spiano.
Mi segui come gli astri seguono la notte.
Mia madre mi partorì pieno di domande sottili.
Tu a tutte rispondi. Sei piena di voci.
Ancora bianca che cadi sul mare che attraversiamo.
Solco per il torbido seme del mio nome.
Esista una terra mia che non copra la tua orma.
Senza i tuoi occhi erranti, nella notte, verso dove.




Per questo sei la sete e ciò che deve saziarla.
Come poter non amarti se per questo devo amarti.
Se questo è il legame come poterlo tagliare, come.
Come, se persino le mie ossa hanno sete delle tue ossa.
Sete di te, sete di te, ghirlanda arroce e dolce.
Sete di te, che nelle notti mi morde come un cane.
Gli occhi hanno sete, perché esistono i tuoi occhi.
La bocca ha sete, perché esistono i tuoi baci.
L'anima è accesa di queste braccia che ti amano.
Il corpo, incendio vivo che brucerà il tuo corpo.
Di sete. Sete infinita. Sete che cerca la tua sete.
E in essa si distrugge come l'acqua nel fuoco.

domenica 27 gennaio 2013

Qui ti amo - Pablo Neruda

Qui ti amo.
Negli oscuri pini si districa il vento.
Brilla la luna sulle acque erranti.
Trascorrono giorni uguali che s'inseguono.

La nebbia si scioglie in figure danzanti.
Un gabbiano d'argento si stacca dal tramonto.
A volte una vela. Alte, alte stelle.

Pablo Neruda - La vita nei versi

Nasce il 12 luglio 1904 a Parral (Cile), non lontano dalla capitale Santiago. Il suo vero nome è Neftali Ricardo Reyes Basoalto.
Il padre rimane vedovo e nel 1906 si trasferisce a Temuco; qui sposa Trinidad Candia.
Il futuro poeta comincia presto a mostrare interessa per la letteratura; il padre lo avversa ma l'incoraggiamento arriva da Gabriela Mistral, futuro Premio Nobel, che sarà sua insegnante durante il periodo di formazione scolastica.
Il suo primo lavoro ufficiale come scrittore è l'articolo "Entusiasmo y perseverancia" e viene pubblicato a soli 13 anni sul giornale locale "La Manana". E' nel 1920 che per le sue pubblicazioni inizia ad utilizzare lo pseudonimo di Pablo Neruda, che in seguito gli verrà riconosciuto anche a livello legale.

venerdì 25 gennaio 2013

Muse - Madness Testo e Traduzione






Muse - Madness / Follia

I, I can’t get this memories out of my mind, io non riesco a togliermi questi ricordi dalla testa 
it’s some kind of madness, it started to evolve /è una specie di follia che ha cominciato a svilupparsi

Alda Merini - La Terra Santa






Ho conosciuto Gerico,
ho avuto anch'io la mia Palestina, 

le mura del manicomio 

erano le mura di Gerico 

e una pozza di acqua infettata 
ci ha battezzati tutti. 
Lì dentro eravamo ebrei 
e i Farisei erano in alto 
e c'era anche il Messia 
confuso dentro la folla: 
un pazzo che urlava al Cielo 
tutto il suo amore in Dio. 

Alda Merini - Una vita di folle amore


Il 21 Marzo 1931 a Milano nasce Alda Merini. Nel primo giorno di primavera, <sono nata il ventuno a primavera> come recita un verso di una sua poesia.

Ha una sorella, Anna, fino al 1943 quando nasce il fratello Ezio.

Figlia di un assicuratore e di una casalinga vive in una casa anonima in viale Papiniano  nel capoluogo lombardo.


Inizia a scrivere poesie da giovanissima e all’età di dieci anni vince il premio Giovani Poetesse Italiane, premio consegnatole dalla regina Maria José.

Inizia a suonare il pianoforte per passione, passione che l’accompagnerà per tutta la vita.

Frequenta le scuole professionali all’Istituto Laura Solera Mantegazza.

Durante il secondo conflitto mondiale la sua casa viene distrutta in un bombardamento, e la famiglia si trasferisce in un piccolo appartamento in Ripa di Porta Ticinese, la sua più famosa residenza.

Finita la guerra e ultimati gli studi la poetessa pensa di entrare in convento, ma, conosce Angelo Rovelli , che la presenta a Giacinto Spagnoletti.

 Inizia a frequentare nel 1947 la casa milanese di Spagnoletti dove inizia svariate conoscenze e amicizie con alcuni importanti letterati e intellettuali, tra cui Maria Corti, David Maria Turoldo e Giorgio Manganelli. La poetessa ha sedici anni, Manganelli ventisei, è sposato e ha una figlia, ma i due si innamorano lasciandosi trascinare in un vortice di passione e amore intenso e difficoltoso. Proprio in questo periodo si manifestano i primi segni della malattia mentale. Manganelli la porta dapprima in psicanalisi e risale a questi anni il suo primo ricovero, seppur breve, in un manicomio milanese, Ville Turro.

Nel 1950 esordisce con due poesie su Paragone, rivista diretta da Roberto Longhi. Ma il vero scopritore del talento poetico di Alda è Giacinto Spagnoletti, che pubblica nell’antologia della Poesia Italiana Contemporanea 1909 – 1949 (Guanda 1950) due suoi testi, Il gobbo e la luce.

L’anno successivo la Merini rientra nell’antologia Poetesse del Novecento di Giovanni Scheiwiller su suggerimento di Eugenio Montale e Maria Luisa Spaziani.

Ho sceso, dandoti il braccio - Eugenio Montale



Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
E ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
Le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.



Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
Non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
Le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.

Eugenio Montale - Una vita di Poesia


Genova, 12 ottobre 1896 nasce Eugenio Montale. Forse il miglior poeta della letteratura italiana del ‘900.
Sesto e ultimo figlio di Domenico e Giuseppina Ricci.

Il poeta, sin da bambino passa molto del suo tempo nella biblioteca comunale della sua città. Cresce frequentando l’Istituto Vittorino da Feltre, dei padri Barnabiti,  e poi l’Istituto Tecnico Vittorio Emanuele II.

Fondamentale in questo periodo risulta essere il confronto intellettuale con sua sorella Marianna, studente di filosofia e scomparsa prematuramente nel 1938.
Presumibilmente questo confronto appassionato e le letture ricercate e umanistiche, come descrive il poeta stessa nel suo Quaderno genovese, un diario scritto nel 1917 ma pubblico postumo nel 1983 (Mondadori), contestualmente alle amicizie con Sbarbaro e Barile, svilupparono in lui l’amore per la poesia.

Nel 1917 frequenta  il corso ufficiali a Parma, qui conosce Sergio Solmi noto poeta italiano, dopo un anno di corso viene inviato al fronte nei pressi di Valmorbia (Trentino). Nel 1920 viene congedato col grado di Tenente.
Ritornato a Genova, nello stesso anno, passa l’estate a Monterosso, una nota località marittima nella provincia di La Spezia, località a cui Montale e molto legato e che nel corso degli anni lo ha ospitato per lunghi periodi di villeggiatura e ha ispirato molte sue liriche contenute nella raccolta Ossi di Seppia.
A Monterosso Montale incontra Anna Degli Uberti, all’epoca sedicenne, che con i nomi di Arletta e Annetta, diventerà una delle sue ispiratrici più importanti della sua poesia.

Il 1920 è un anno molto importante per il poeta genovese, inizia a pubblicare i primi articoli di critica e nel 1922 le prime poesie, mentre nel 1924 conosce Emilio Cecchi e Bobi Bazlen (talent scout letteratio) e grazie a loro inizia a leggere Svevo, Kafka, Musil tra i più importanti.

Nel 1925 pubblicata dall’editore Gobetti esce la sua raccolta di poesie più famosa e rappresentativa “Ossi di seppia”. Nello stesso anno firma il “manifesto degli intellettuali antifascisti” di Benedetto Croce.