martedì 29 gennaio 2013

Giuseppe Ungaretti - Tra guerra e poesia


Giuseppe Ungaretti nasce nel 1888 ad Alessandria d'Egitto da genitori lucchesi; trascorre in Africa il periodo dell'infanzia e dell'adolescenza. Nel 1912 si trasferisce a Parigi, ove prende contatto con figure importanti della cultura indigena e con alcuni scrittori italiani (Palazzeschi, Savinio, Soffici) di casa in quelle terre.
Tornato in Italia nel ‘14, si abilita all'insegnamento del francese e di lì a poco parte per la guerra, soldato semplice di fanteria: un'esperienza, quella della trincea, destinata a riverberarsi con forza nei suoi componimenti.
Nel 1917 esce la sua prima raccolta poetica, "Il porto sepolto", con una limitatissima tiratura; segue, nel 1919, "Allegria di naufragi". Dopo aver lavorato quale corrispondente da Parigi del "Popolo d'Italia", nel 1933 pubblica "Sentimento del tempo", forse l'opera sua più conosciuta.


Nel 1936 si stabilisce in Brasile, rivestendo per alcuni anni il ruolo di docente universitario, e nel 1939, a nove anni di età, gli muore il figlio Antonietto: da questa dolorosa esperienza, nasceranno le liriche de "Il dolore" (1947). 
Nel ‘42 è nuovamente in Italia, ove ottiene la cattedra di letteratura moderna e contemporanea all'Università di Roma. In seguito, egli licenzia le raccolte de "La terra promessa" (1950), "Un grido e paesaggi" (1952), "Il taccuino del vecchio" (1960); nel ‘61, appare il volume di prose "Il deserto e dopo". Successivamente alla sua scomparsa, avvenuta a Milano nel 1970, viene data alle stampe la raccolta postuma "Saggi e interventi" (1974).













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