venerdì 25 gennaio 2013

Eugenio Montale - Una vita di Poesia


Genova, 12 ottobre 1896 nasce Eugenio Montale. Forse il miglior poeta della letteratura italiana del ‘900.
Sesto e ultimo figlio di Domenico e Giuseppina Ricci.

Il poeta, sin da bambino passa molto del suo tempo nella biblioteca comunale della sua città. Cresce frequentando l’Istituto Vittorino da Feltre, dei padri Barnabiti,  e poi l’Istituto Tecnico Vittorio Emanuele II.

Fondamentale in questo periodo risulta essere il confronto intellettuale con sua sorella Marianna, studente di filosofia e scomparsa prematuramente nel 1938.
Presumibilmente questo confronto appassionato e le letture ricercate e umanistiche, come descrive il poeta stessa nel suo Quaderno genovese, un diario scritto nel 1917 ma pubblico postumo nel 1983 (Mondadori), contestualmente alle amicizie con Sbarbaro e Barile, svilupparono in lui l’amore per la poesia.

Nel 1917 frequenta  il corso ufficiali a Parma, qui conosce Sergio Solmi noto poeta italiano, dopo un anno di corso viene inviato al fronte nei pressi di Valmorbia (Trentino). Nel 1920 viene congedato col grado di Tenente.
Ritornato a Genova, nello stesso anno, passa l’estate a Monterosso, una nota località marittima nella provincia di La Spezia, località a cui Montale e molto legato e che nel corso degli anni lo ha ospitato per lunghi periodi di villeggiatura e ha ispirato molte sue liriche contenute nella raccolta Ossi di Seppia.
A Monterosso Montale incontra Anna Degli Uberti, all’epoca sedicenne, che con i nomi di Arletta e Annetta, diventerà una delle sue ispiratrici più importanti della sua poesia.

Il 1920 è un anno molto importante per il poeta genovese, inizia a pubblicare i primi articoli di critica e nel 1922 le prime poesie, mentre nel 1924 conosce Emilio Cecchi e Bobi Bazlen (talent scout letteratio) e grazie a loro inizia a leggere Svevo, Kafka, Musil tra i più importanti.

Nel 1925 pubblicata dall’editore Gobetti esce la sua raccolta di poesie più famosa e rappresentativa “Ossi di seppia”. Nello stesso anno firma il “manifesto degli intellettuali antifascisti” di Benedetto Croce.


Il 1927 si apre con Montale che si trasferisce a Firenze. Nel capoluogo toscano trova lavoro presso l’editore Bemporad, collabora con la rivista Solaria e frequenta il famoso caffè letterario “Giubbe Rosse”  dove conosce e tesse rapporti d’amicizia con Quasimodo, Ferrata, Gadda, Vittorini, Carocci, Praz tra gli altri.

L’anno dopo l’editore Ribet pubblica la seconda edizione di Ossi di seppia, – la terza edizione uscirà nel ’31 con Carabba editore – mentre sulla rivista The Criterion, diretta da T.S. Elliot, appare la traduzione in inglese di Arsenio a opera di Mario Praz.

Nel 1929 viene nominato direttore del Gabinetto G.P. Vieusseux e va a vivere  a casa del critico d’arte Matteo Marangoni, la cui moglie Drusilla Tanzi più tardi diventerà la sua compagna.

Nel 1932 Vallecchi pubblica la plaquette (Opuscolo di poche pagine, stampato e pubblicato occasionalmente) La casa dei doganieri e altri versi, vincitrice del Premio dell’Antico Fattore; nel luglio del 1933 conosce Irma Brandeis. Con Irma intraprenderà, senza mai rompere con Drusilla, una tormentata relazione, per lo più a distanza, che si concluderà solo nel 1939 e vedrà Montale dedicare poesie e intere raccolte, come nel caso delle “Le Occasioni” e molte liriche di “La bufera e altro” alla giovane donna, molto spesso celata sotto la figura di Clizia.

Nel dicembre del 1938, a poche settimane dalla morte della sorella Marianna, viene sollevato dall’incarico dalla direzione del Vieusseux perché non possiede la tessera del partito nazionale fascista.

L’anno successivo Montale va a vivere con Drusilla occupandosi di traduzioni letterarie dallo spagnolo e dall’inglese all’italiano. Nello stesso anno Einaudi pubblica “Le Occasioni”.

Nel 1942 un altro lutto colpisce il poeta genovese, muore la madre Giuseppina Ricci.

L’anno successivo viene pubblicato a Lugano, poiché impubblicabile in Italia, per via della censura, “Finisterre” (versi del 1940/42) che costituirà il primo nucleo della “Bufera”.

Nel 1944 entra a far parte del Comitato per la cultura e l’arte e si iscrive al partito d’azione, dal quale nel 1946 si di metterà.

Nel 1945 fonda Il Mondo, quindicinnale di Lettere Scienze Arti Musica.

Nel 1948 viene assunto come redattore del Nuovo Corriere della sera e si trasferisce a Milano, sempre nello stesso anno si reca in Inghilterra e pubblica Il Quaderno di traduzioni.

L’anno successivo incontra a Torino Maria Luisa Spaziani (La volpe). Con la giovane donna Montale intrattiene una relazione sentimentale e di amicizia e le dedicherà diverse poesie che confluiranno nella sezione dei Madrigali provati della Bufera.

A causa del suo nuovo lavoro presso il Nuovo Corriere della sera il poeta viaggia frequentemente in Europa, ma anche a Beirut (1948) e a New York (1950).

Nel 1954 per il corriere dell’informazione assume l’incarico di critico musicale.
Due anni dopo Neri Pozza pubblica il suo terzo libro di versi, La bufera e altro, e i racconti di Farfalla di Dinard.

Il 1959 è l’anno che apre una lunga stagione di Premi e riconoscimenti per Montale. Proprio nel 1959 riceve la Legion d’Onore, nel 1961 riceve la prima laurea honoris causa presso l’Università di Milano e nel 1962 riceve il Premio internazionale Feltrinelli dell’Accademia Nazionale dei Lincei.

Il 23 luglio 1962 sposa con rito religioso Drusilla Tanzi, la quale morirà il 20 ottobre dell’anno successivo. In dicembre, presso l’Officina Bodoni di Verona, stampa “Satura”.

Nel 1964 è inviato in Terrasanta per la visita di Papa Paolo VI.

Nel 1966, in un’edizione fuori commercio, escono quattordici Xenia, poesie dedicate alla defunta Drusilla. Allo stesso anno risale la pubblicazione, da parte de Il Saggiatore, di Auto da fé, raccolta di scritti politici e culturali.

In questo periodo si apre per il poeta la stagione finale della sua vita, stagione che è costellata di importanti riconoscimenti che scriveranno il suo nome nella storia della letteratura Italiana.

Nel 1967 viene nominato senatore a vita dall’allora Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat. Nel 1969 viene pubblicata da Ricciardi “Fuori casa” una raccolta di articoli di viaggio. Nel 1971 Mondadori pubblica “Satura”, quarto libro di versi. Nel 1973 viene pubblicata da Mondadori la quinta raccolta di poesie, “Diario del ’71 e del ’72” e da Lucini le prose “Trentadue variazioni”.

Ma il riconoscimento più alto per l’intera carriera di Montale arriva il 10 dicembre 1975 a Stoccolma. Qui il poeta riceve il Premio Nobel per la Letteratura. Nel 1976 esce la raccolta di scritti critici “Sulla Poesia” (Mondadori)  e l’anno successivo la sesta raccolta di poesie “Quaderno di quattro anni” (Mondadori).
Nel 1980 Einaudi pubblica L’opera in versi, ovvero un’edizione critica di tutti i libri di Montale, compreso l’inedito “Altri versi”, che l’anno successivo Giorgio Zampa organizza nel volume “Altri versi e poesie disperse”.

Nell’agosto del 1981 il poeta viene ricoverato presso la Case di cura S. Pio X dove l’artista muore il 12 settembre dello stesso anno. Due giorni dopo, alla presenza del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, furono celebrati, presso il Duomo di Milano, i funerali di Stato. 

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